Messaggi
In occasione delle tre giornate inaugurali delle celebrazioni, sono stati pronunciati e sono giunti via posta diversi indirizzi di saluto e messaggi, che qui riassumiamo.
Cono Federico, prefetto di Bergamo, fa sapere che "la comunità bergamasca, di cui siete parte integrante ormai da due secoli, vuole idealmente stringervi la mano per aver contribuito, con la vostra tradizione di operosità, il vostro impegno nel sociale e la vostra sensibile attenzione ai bisogni, non solo spirituali ma anche materiali, dei più deboli, a realizzare grandi progetti, divenendo anche artefici di grandi speranze per l'avvenire".
Roberto Bruni, sindaco di Bergamo, oltre all'augurio, esprime un doveroso pubblico riconoscimento "di quanto la Comunità protestante di Bergamo ha fatto e continua a fare per la nostra Città nei campi più diversi, del lavoro e dell'economia, della cultura e dell'arte, della beneficenza e dell'assistenza: una costante azione nutrita da quelli che so essere i vostri valori irrinunciabili: la libertà e la tollerenza, la laicità e il pluralismo".
Walter Grossi, assessore all'Urbanistica del Comune di Bergamo, in un ampio messaggio pronunciato all'inizio delle celebrazioni, sottolinea come "in una città, che spesso un’analisi superficiale e stereotipata ha descritto come chiusa e per certi aspetti arretrata, la vostra presenza ne conferma invece un carattere ben più articolato, ricco e contraddittorio. Così come ricca, conflittuale e in questo senso peculiare ne è la storia. E di questa storia Voi ne siete, come tutte le minoranze intense, una parte rilevante, caratterizzata da una capacità di influire ben al di sopra della consistenza numerica della Vostra comunità". Aggiunge anche che "La vostra attitudine ad accettare la sfida della libertà di coscienza, a non utilizzare, come purtroppo tendono oggi a fare in molti, la religione come instrumentum regni ci aiuta difendere l’idea della società aperta, dove se si accetta la laicità dello Stato non si possono accettare etiche di Stato, perché lo Stato laico è neutrale, non vuoto, non ostile ai valori religiosi, ma garante dell’eguale libertà per questi valori di manifestarsi nella società".
Domenico Maselli, presidente della FCEI (Federazione delle Chiese Evcangeliche in Italia), nel suo indirizzo di saluto ha ricordato le principali tappe della storia della comunità, affermando, tra l'altro, come essa abbia "una sua collocazione sia nella città, dove tuttora collabora ad un bellissimo centro culturale e ha una grande biblioteca, sia nel mondo evangelico italiano, anche per opera dei suoi pastori".
Lino Belotti, vescovo ausiliario di Bergamo, rivolge un ampio inidirizzo di saluto, al termine del quale afferma: "vogliamo insieme lavorare nel modo più ecumenico e dialogico possibile, per fare della società bergamasca una realtà accogliente, solidale, aperta alle nuove sfide. Il sogno è di essere insieme, nella nostra diversità, al servizio di una terra in cui le comunità cristiane vivano il loro radicamento nella fede in Cristo come dono ricevuto e un dono da condividere, rispettosamente, senza imposizioni, nella capacità di riconoscere la ricchezza che ci viene da un mondo sempre più plurale e fortemente secolarizzato".
Ruedi Reich, presidente del Consiglio Sinodale Zurighese, dopo aver ricordato che "due pastori zurighesi, Johann von Orelli e Heinrich Kitt, hanno plasmato in modo significativo la comunità riformata di Bergamo", sostiene come sia "per noi motivo di gioia ospitare nella nostra chiesa la Comunità evangelica di lingua italiana di Zurigo, legata alla Chiesa Valdese".
Hans Weder, rettore dell'Università di Zurigo, ricorda come l'Università di Zurigo sia stata fondata da Johann Orelli, primo pastore della Comunità evangelica di Bergamo, e formula i migliori auguri, "anche a nome della Direzione dell'Università".
Hanno inoltre inviato dei messaggi: J. Alberto e Aia Soggin (Roma), Sandra e Pierino Grill (Pomaretto), Ernesto e Silvia Chiarenzi (Milano), Aldo e Fernanda Comba (Torre Pellice), la Comunità Evangelica di Confessione Elvetica (Trieste).