1. Una presenza riformata a Bergamo
Già dal Cinquecento vivono a Bergamo famiglie dedite al commercio che provengono dalla Svizzera, in particolare da Zurigo, e che sono di religione protestante. Venezia ha concesso loro libertà di movimento e, in forme non pubbliche e semiufficiali, anche di culto. Ma è nel Settecento che il gruppo "svizzero" cresce di numero. È il momento nel quale molte famiglie grigionesi, della Svizzera tedesca e della Svizzera francese si stabiliscono a Bergamo per esercitarvi la produzione e il commercio della seta. A partire dalla seconda metà dell'Ottocento altri intraprendenti svizzeri arriveranno a Bergamo e vi impianteranno fiorenti industrie cotoniere.
La religione di queste famiglie è quella protestante delle chiese svizzere, chiese che sono state riformate nel Cinquecento con la predicazione di Zwingli, Ecolampadio e Calvino: fede fondata sulle Sacre Scritture, essenzialità e semplicità del culto, assoluta priorità della Grazia rispetto alle opere umane.
Nel clima di relativa libertà inaugurata con
Il culto viene celebrato la domenica in una casa privata, quella della famiglia Bonorandi, di origine grigionese, in contrada Santo Spirito (oggi via Tasso n. 109). Da qui si passerà in un oratorio ricavato nella proprietà Mariton (oggi via Borfuro n. 14). Dopo il periodo della dominazione austriaca, che costringe
I membri della Comunità sono circa un'ottantina al momento della fondazione nel 1807. Sono espressione della nuova borghesia europea dedita ai commerci e alla finanza, sono bottegai e caffettieri, impiegati nelle ditte commerciali, personale di servizio. Risiedono nella Bergamo Bassa, in particolare nei borghi dove è più intensa la vita produttiva, artigianale, commerciale. Le famiglie giunte nella seconda metà del Settecento, come i Frizzoni, Zavaritt, Bonorandi, Steiner, Abiss, Mariton, si sono subito inserite nella vita civile, economica e politica di Bergamo. Ai primi dell'Ottocento alcuni loro membri siedono in Consiglio Comunale. I figli, nati a Bergamo, parlano in italiano e si sentono italiani. Parteciperanno ai moti rivoluzionari per l'Indipendenza d'Italia.
Bibliografia: Maria G. Girardet - Thomas Soggin, Una presenza riformata a Bergamo.