La fede
"Cristiano evangelico" significa, prima di tutto, cristiano secondo l'evangelo: cristiano, cioè discepolo, seguace, appartenente a Cristo; evangelico, cioè divulgatore della buona notizia, della predicazione di Gesù, che annuncia la venuta del Regno di Dio.
Chiamati anche Riformati o Protestanti, gli evangelici propongono un ritorno alle origini del cristianesimo, richiamandosi soltanto all'insegnamento di Gesù Cristo e alla sua opera di liberazione, secondo la testimonianza della Bibbia.
La Riforma protestante considera che:
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la Bibbia è la sola fonte di conoscenza e di orientamento per la fede;
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Gesù Cristo è la sola sorgente di salvezza e di speranza per gli uomini e la sola autorità per la chiesa;
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la fede, cioè la fiducia in Dio, è l'unico modo con cui l'uomo riceve la salvezza.
Per i cristiani evangelici, Gesù Cristo è il vero e solo mediatore nel cielo e sulla terra; non esistono altri intermediari (santi, Madonna e gerarchia ecclesiastica).
La chiesa è formata da tutti i credenti in Cristo, che sono stati chiamati da Dio; essa non è un'istituzione sacra, luogo separato dal mondo, canale obbligato per la salvezza, istituzione gerarchica, ma è il popolo di Dio, che ha un solo capo e fondamento, Gesù Cristo.
Il Tempio delle chiese evangeliche è un luogo d'incontro di coloro che credono nell'insegnamento di Gesù Cristo; esso è uno spazio aperto a chiunque cerca la parola di Dio.
In base a questi principi, il culto nelle comunità evangeliche ha come punto centrale la predicazione della Sacra Scrittura (la Bibbia); la persona di Gesù e il suo sacrificio sono considerati gli elementi fondamentali della fede.
I due soli sacramenti, battesimo ed eucarestia (detta: Santa Cena), sono considerati segni della grazia di Dio e non mezzi per ottenerla. Ne deriva anche il fatto che la chiesa non ha sacerdoti, persone rivestite cioè di un particolare potere, ma tutti i credenti hanno eguale responsabilità nella predicazione e nella testimonianza.
Il culto è costituito dalla lettura biblica e dalla sua spiegazione, dalla celebrazione della Cena del Signore (detta anche santa Cena), dalle preghiere e dal canto.
Il canto nel culto evangelico è espresso per mezzo dei Cantici e Inni eseguiti coralmente da tutta l'assemblea dei fedeli. La fonte che ispirò con potenza eccezionale il canto della Riforma è la parola di Dio.
Altri elementi caratteristici della vita di una comunità evangelica, quali la mancanza di immagini nelle chiese, i matrimoni dei pastori, il pastorato maschile e femminile, la comunione o santa Cena con il pane e con il vino, il rifiuto delle reliquie, derivano tutti dalle posizioni sopra menzionate.
Sul piano organizzativo la chiesa evangelica si sforza di conciliare due principi: da un lato l'autonomia dei credenti e dall'altro la loro unità nell'opera della testimonianza. Ogni comunità ha perciò una sua vita autonoma essendo retta dall'assemblea dei suoi membri, che si pronuncia su tutte le questioni di interesse vitale per l'opera della zona in cui vive; all'assemblea di chiesa spetta la responsabilità di eleggere il consiglio di chiesa e il pastore a cui vengono affidati specifici incarichi.
Questa autonomia non deve però ostacolare, ma anzi favorire, un'azione comune. Infatti un'assemblea generale annua, composta di delegati di tutte le chiese e dei pastori (detta Sinodo) ha appunto il compito di esaminare e risolvere i problemi di ordine generale quali: la predicazione, l'attività delle opere di assistenza, l'insegnamento della Facoltà di teologia, l'amministrazione. Al termine dei suoi lavori il Sinodo elegge un comitato esecutivo, denominato "Tavola Valdese" composto di 7 membri (3 laici e 4 pastori) fra i quali viene designato il presidente, denominato "Moderatore": la Tavola ha il compito di dare esecuzione alle decisioni del Sinodo.
Si può anche rilevare il fatto che tutte le cariche elettive sono egualmente aperte a laici e pastori e sono a termine. Questa organizzazione presenta caratteri che si possono definire democratici. Esiste infatti una relazione storica, dato che è proprio nei paesi protestanti che sono nate le prime forme di vita democratica. Il principio però che determina questa organizzazione è spirituale e si può esprimere così: il Signore Risorto è presente e manifesta la sua autorità quando i credenti si raccolgono nella meditazione e preghiera. Il dono e la guida dello Spirito Santo sono stati promessi infatti alla comunità radunata.