4. La biblioteca letteraria e politica di Giovanni Morelli
Lo storico dell'arte Giovanni Morelli è noto, oltre che per i suoi importanti e pionieristici studi di conoscitore, per l'eccezionale raccolta di dipinti lasciata alla Pinacoteca Carrrara. Meno noto è invece il suo lascito librario alla Civica Biblioteca di Bergamo, del quale si vuole informare in questa sede.
Morelli nasce nel
Nel 1839 passa un anno intero a Parigi, diviso tra le predilezioni scientifiche e gli interessi storico-artistici maturati a fianco di Otto Mündler. Studia al Louvre e visita i Salons. Ritornato in Italia, visita Firenze e contrae qui le sue migliori amicizie, che dureranno per tutta la sua vita, nell'ambiente legato all'Antologia.
Si dedica a studi letterari e artistici. Traduce testi letterari dal tedesco in italiano. Partecipa ai moti insurrezionali del 1848. Nel 1861 viene eletto deputato nel collegio di Bergamo. Nel 1873 è nominato senatore del Regno d'Italia. Morelli pubblica in lingua tedesca (sovente con lo pseudonimo di Ivan Lermolieff) i suoi testi fondamentali di conoscitore e collezionista, frutto del suo lavoro presso i grandi musei stranieri. Muore a Milano nel 1891.
Morelli frequenta
Nel 1873 fa dono alla Biblioteca di una preziosa raccolta di autografi di personaggi della vita letteraria e politica italiana tra i quali figura Alessandro Manzoni; nel 1887 dona la sua biblioteca di carattere letterario e politico formata da 297 titoli, 7 manoscritti e 66 "opuscoli democratici" rilegati in 5 volumi. Le edizioni sono in prevalenza sette-ottocentesche. Il fondo ha una precisa fisionomia: composto di opere prevalentemente storiche e letterarie, offre spunti illuminanti per comprendere la formazione culturale e le preferenze bibliografiche del suo possessore, ad esclusione del preponderante interesse storico-artistico ben documentato dal fondo lasciato alla Biblioteca di Brera. Un nucleo ragguardevole è costituito dagli studi storici relativi alle vicende della Repubblica Veneta, indagata sia sotto il profilo istituzionale che socio-economico. Prevale nei testi la cultura illuministica e romantica soprattutto svizzera e tedesca (Gessner, Klopstock, Lessing, Schlegel, Novalis), la letteratura di genere satirico e novellistico (significativa presenza di Ruzzante), opere storiche di chiaro indirizzo ideale (Martin Lutero, Giordano Bruno, Paolo Sarpi). Col fondo librario, Morelli dona alla Biblioteca anche la maschera mortuaria di Torquato Tasso in gesso, tratta dall'originale conservata nel convento romano di S. Onofrio.
Bibliografia: Francesca Buonincontri, "II fondo Morelli nella Biblioteca Civica di Bergamo", in: La figura e l'opera di Giovanni Morelli: materiali di ricerca, Bergamo, Biblioteca Civica A. Mai, 1987, pp. 63-73.