Luca 16, 1-8 – Giustizia scioccante (J. Perrin)
Gesù non sostiene affatto la cattiva gestione o le pratiche disoneste. Il suo scopo nel raccontare questa parabola è un altro: Gesù infatti non parla di onestà o di disonestà, non parla di economia o di contabilità. Gesù qui cerca di scioccare, di colpire la nostra logica, di costringerci ad ammettere che è il ragioniere ingiusto a rivelare il messaggio della parabola. E poi Gesù aggiunge un’altra sentenza shock che cerco di tradurre in un linguaggio moderno. Dice: “Perché i figli del mondo attuale sono più sensati dei figli della luce con la loro generazione” Che cosa intende Gesù? Intende dire che, in specifiche circostanze, i figli del mondo, cioè le persone che non hanno fede, possono essere dati in esempio ai figli della luce, cioè ai credenti. Perché? Perché, appunto in certe circostanze, è importante vivere e agire nel mondo e non disprezzarlo. Quello di Gesù è un invito all’azione responsabile, sensata, ragionevole nel mondo. Ma allora, ancora una volta, Gesù giustifica tutte le pratiche, dalla mafia al berlusconismo, dal clientelismo al nepotismo? In questo testo Gesù non insegna un codice etico, ma indica la via della sopravvivenza in un mondo imperfetto, e soprattutto ricorda ai credenti che non sono in possesso della giustizia di Dio. Da me imparate a fidarvi della giustizia di Dio, ma non dovete né aspettarla passivamente, né pensare di esserne per forza gli ambasciatori perché la giustizia di Dio è appunto di Dio, scioccante, incomprensibile e soprattutto totalmente diversa dalla nostra.
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sermone del 13 novembre 2011 | 38.98 KB |