Marco 7, 31-37 – Corpo d’amore, un incontro con Gesù (J. Perrin)

Nello spazio intimo tra Gesù e “Effatà”, tra Gesù e il sordomuto, si giocano gesti da riscoprire. E’ il secondo movimento: il movimento del corpo. Oggi si è molto attenti all’intimità ma nello stesso tempo il corpo umano viene svelato e sfruttato oscenamente, a cominciare dalla pubblicità che mette in vendita il corpo umano – soprattutto femminile – in modo volgare e falso. Oggi il semplice fatto di parlare di intimità risveglia fantasmi e paure o fa temere minacce sulla propria incolumità. Tuttavia l’intimità con Gesù non è per niente una novità, ma l’esperienza fondante, originale, iniziale della fede. Non c’è niente da temere dall’intimità con il Signore. Lo vediamo, Gesù usa il suo corpo per ridare vita e convertire alla sua presenza: le dita, la bocca, persino la saliva hanno un effetto terapeutico! I gesti del maestro sottolineano la vicinanza fisica, il toccare. Che cosa significa? Significa che l’incontro con Gesù è un corpo a corpo, una lotta ma anche la ricerca di un’armonia. La chiesa, in quanto corpo di Cristo, vive in prima persona i sussulti di questo incontro. Anche la chiesa ha bisogno di guarigione, anche la Chiesa ha bisogno di ritrovare l’intimità con il suo Signore. Anche la chiesa, spesso, è sorda e muta. Il racconto di oggi indica la sempre possibile guarigione e conversione della chiesa.

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