Attività 2012-2013
Quali famiglie? Una riflessione protestante
6 e 13 aprile 2013
Presentazione
È possibile che modi diversi di vivere la famiglia possano coesistere in una società e in un momento storico? Parlare di famiglia come di una astrazione o di una struttura immutabile nel tempo significa non rendersi conto che le forme familiari sono più numerose di quanto l’accento posto sulla famiglia nucleare “tradizionale” o “naturale” possa far ritenere. E ciò per il fatto che le trasformazioni sociali sono tali e di tale portata da impedire la formulazione di una ricetta universale da applicare in nome di principi “non negoziabili”.
Per molta parte del protestantesimo storico, i nuovi modelli di famiglia non costituiscono un problema, ma sono semmai una ricchezza per articolare una riflessione sempre rinnovata e feconda sulla vocazione dei credenti. Occorre continuare a vivere tutte le forme di famiglia in modo cristiano, ma «senza cristianizzarle, ovvero mantenendo quella distanza critica che permette al cristianesimo di relativizzare ogni modello di famiglia» (E. Green).
In questo breve ciclo di incontri vogliamo riflettere su alcuni snodi problematici che riguardano tanto i credenti quanto i non credenti. Quali famiglie in futuro? Sono famiglie le persone sole, le famiglie monoparentali, le famiglie ricomposte, le coppie di fatto e le coppie omosessuali? Che ruolo gioca il matrimonio (civile e religioso) nella costituzione di una famiglia? La famiglia si apre alla comunità o si arrocca difensivamente al suo interno?
sabato 6 aprile 2013
Salvatore Ricciardi
Famiglia, matrimonio e società:
la prospettiva biblica e la riflessione teologica
sabato 13 aprile 2013
Janique Perrin
Famiglia e famiglie:
una dimensione etica in chiave protestante
Gli incontri si terranno alle ore 17:30 presso la sede di via Tasso 55 – Bergamo
Relatori
LE CANTATE DI JOHANN SEBASTIAN BACH
Ascolti guidati
L’Evangelo ai tempi di Facebook
2 e 9 marzo 2013
Presentazione
“Predicate l’evangelo ad ogni creatura” (Marco 16,15). Questo è il compito che Gesù ha affidato alla chiesa, e una chiesa che non adempie a questo compito non ha motivo di esistere. Nell’adempierlo, due cose sono da tenere presenti.
La prima è che l’evangelo, cioè la buona notizia dell’amore di Dio per tutte le sue creature, è eterno e immutabile. La seconda è che i destinatari di questo messaggio sono invece tutti diversi tra loro, per sensibilità personale, per il loro vissuto, per le differenze generazionali, culturali, etniche e anche religiose. Occorre quindi che la chiesa – tutte le chiese – si sforzino di tradurre l’evangelo eterno nel linguaggio del tempo e del luogo in cui lo traducono.
Il nostro è forse meno il tempo della carta stampata, del volantino, del piccolo “trattato” da distribuire per le strade, che il tempo della comunicazione immediata, visiva, fatta di SMS, di Facebook e di Twitter.
Programma
sabato 2 marzo 2013
Paolo Tognina
Gli Europei, i media, le chiese, la religione
sabato 9 marzo 2013
Enrico Benedetto
Dire l’Evangelo: istruzioni per l’uso
Gli incontri si terranno alle ore 17:30 presso la sede di via Tasso 55
Libertà e Pluralismo religioso
prof. Paolo Naso – Università La Sapienza di Roma
Sabato 16 febbraio 2013, ore 18.00
MEMORIE CONCILIARI
Lunedì 28 Gennaio 2013
La ricezione del Concilio
Gilles Routhier (Université Laval, Canada)
Lunedì 4 Febbraio 2013
Laicità: libertà evangelica, appartenenze, patto sociale
Vannino Chiti (vice presidente del Senato)
Marinella Perroni (Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma)
Lunedì 11 Febbraio 2013
L'umano in questione: scienza e umanesimo
Edoardo Boncinelli (Università Vita-Salute San Raffaele)
Carlo Molari (teologo)
Lunedì 18 Febbraio 2013
Custodire la speranza, costruire la società
Fulvio Ferrario (Facoltà Valdese di Teologia di Roma)
Giancarlo Bregantini (Arcivescovo di Campobasso-Boiano)
Lunedì 25 Febbraio 2013
Il Papa, la carezza e la luna. Animazione teatrale a cura di don Marco Campedelli
Il Nardo-Gruppo narrazione
Gli incontri, con ingresso gratuito si terranno presso il Centro Congressi Giovanni XXIII (viale Papa Giovanni XXIII, 106 - Bergamo), con inizio alle 20,45. L’evento conclusivo del 25 febbraio avrà luogo invece presso la chiesa dei SS. Bartolomeo e Stefano (via Tasso, Bergamo). |
Lo Spirito santo – Studio biblico
gennaio – febbraio 2013
Presentazione
sabato 19 gennaio 2013
Carmine Napolitano
La riscoperta dello Spirito Santo nel XX secolo
sabato 26 gennaio 2013
Daniele Garrone
Lo Spirito di Dio nell’esperienza di Israele
sabato 2 febbraio 2013
Patrizio Rota Scalabrini
Lo Spirito Santo e Gesù
sabato 9 febbraio 2013
Salvatore Ricciardi
L’opera dello Spirito Santo nella chiesa e nei credenti
Gli incontri si terranno alle ore 17:30 presso la sede di via Tasso 55 – Bergamo
Relatori
Carmine Napolitano è membro della Commissione Permanente di Lavoro della Federazione delle Chiese Pentecostali e, in rappresentanza di quest’ultima, è membro della Commissione delle Chiese Evangeliche per i Rapporti con lo Stato (CCERS) della FCEI. Dal 2007 è Preside della Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose.
Daniele Garrone, insegna Antico Testamento alla Facoltà valdese di teologia di Roma. , di cui è stato anche Decano.
Patrizio Rota Scalabrini, delegato diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, insegna Introduzione, Esegesi e Teologia biblica presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano e presso il Seminario Teologico di Bergamo.
Salvatore Ricciardi, già pastore valdese della Comunità cristiana evangelica di Bergamo, attualmente è membro della Commissione Sinodale per la Diaconia (CSD).
Martedì 15 Gennaio ore 18
Presentazione del volume di Gabriele Boccaccini – Piero Stefani
Dallo stesso grembo. Le origini del cristianesimo e del giudaismo rabbinico.
Prefazione del card. Carlo Maria Martini (EDB Bologna 2012)
Intervengono Piero Stefani e mons. Patrizio Rota Scalabrini docente di Esegesi e Teologia Biblica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.
Coordina Luciano Zappella del Centro Culturale Protestante.
In collaborazione con la Libreria Buona Stampa e il Centro Culturale Protestante
Bergamo Sala della Fondazione Serughetti La Porta
LE CANTATE DI JOHANN SEBASTIAN BACH
NATALE – PASQUA – PENTECOSTE
Ascolti guidati
dicembre 2012 – maggio 2013
La Riforma nella città di Zurigo
Huldrych Zwingli, Pier Martire Vermigli, Heinrich Bullinger
novembre – dicembre 2012
Zurigo, la principale città svizzera, conta 385.000 abitanti. È considerata una delle città più tolleranti e libere d’Europa. Nei momenti più drammatici della storia di molti paesi, è stata terra d’asilo per perseguitati politici, socialisti e anarchici, antifascisti e antinazisti. Nel Novecento vi sono fiorite avanguardie artistiche. Ancora oggi è un laboratorio di cultura, di arte, di ricerca scientifica.
All’epoca della Riforma Zurigo contava solo 5.400 abitanti (Bergamo, nello stesso periodo, 27.000). Ma per essere crocevia di importanti vie di comunicazione, per l’accorta strategia diplomatica dei suoi governanti, per l’intraprendenza delle sue corporazioni artigiane e mercantili, Zurigo era la capitale morale della Confederazione. La città, non soggetta ad alcun principe, era libera ed autonoma. Il potere era amministrato dal Consiglio Grande (212 membri), dal Consiglio piccolo (50 membri) e dal borgomastro, eletti dalle corporazioni. La nobiltà, a differenza della Germania, aveva perduto il suo primato feudale e aveva dovuto adattarsi agli ordinamenti cittadini ispirati dalla crescita della borghesia.
Il movimento riformatore, avviato da Lutero in Germania nel 1517, conobbe nel diffondersi e consolidarsi variegate espressioni, sia nella organizzazione ecclesiale sia nella dottrina, pur non venendo mai meno presso tutte le Chiese protestanti i due originari principî ispiratori del movimento: la giustificazione per sola fede e l’assoluta priorità della Scrittura (sola fide, sola scriptura). Le diversità che si manifestarono nelle Chiese dipesero anche dalle diverse condizioni politiche delle comunità e dei territori nei quali la Riforma era stata introdotta. Alla Germania luterana, costituita in prevalenza da principati territoriali legati in vario modo all’Impero, venne ad accostarsi una Svizzera riformata, dove il potere politico era nelle mani di città e di cantoni democratici che si erano liberati, dopo lunghe lotte, dall’autorità imperiale. Se nei territori tedeschi la riforma della Chiesa passò per volontà del principe, nelle città libere di Zurigo, Basilea, Berna passò per volontà e per decreto dei Consigli cittadini.
Il ciclo di conferenze che il Centro Culturale Protestante propone per l’autunno 2012 intende porre all’attenzione e alla riflessione del pubblico le circostanze, le modalità, le idee, le azioni con le quali la Riforma fu introdotta e consolidata nella città di Zurigo con l’attività e l’insegnamento di tre originali personalità, che tennero un ruolo di guida e furono esempio di vita intellettuale e morale.
sabato 17 novembre 2012
Sergio Ronchi
Huldrych Zwingli, il riformatore
sabato 24 novembre 2012
Giulio Orazio Bravi
Pier Martire Vermigli, il docente
sabato 1 dicembre 2012
Emidio Campi
Heinrich Bullinger, il pastore
tutti gli incontri si terranno presso la sede di via Tasso con inizio alle 17,30
Huldrych Zwingli (1484-1531) è stato l’iniziatore della Riforma a Zurigo, che attuò tra il 1522 e il 1525. Seguendo la via graduale della persuasione, riuscì a coinvolgere tutta la Città nella rinascita della Chiesa locale su basi evangeliche. Figura carismatica, riuniva nella sua persona il teologo e il politico, l’uno e l’altro a servizio di quella che costituiva l’idea principe del suo pensiero, la sovranità di Dio, il cui riconoscimento si imponeva al tempo stesso agli individui e alla collettività. Influenzato dal neoplatonismo fiorito nell’umanesimo italiano, Zwingli vedeva nella compenetrazione fra momento etico-religioso e momento politico la via per attuare nella Città-Stato il regno della verità e della virtù. Rimase profondamente “protestante”, nel senso proprio del termine, sino alla fine tragica della sua vita, avvenuta sul campo di battaglia a Kappel l’11 ottobre 1531.
Pier Martire Vermigli (1499-1562), fiorentino, formatosi all’Università di Padova, canonico lateranense, lasciò l’Italia nel 1542 per vivere da esule con piena libertà la fede evangelica. Profondo conoscitore delle lingue antiche, fu docente di esegesi biblica a Strasburgo, a Oxford, di nuovo a Strasburgo, costretto a mutare sede incalzato da sconvolgimenti politici. Trovò finalmente pace e serenità a Zurigo, dove dal 1556 al 1562, anno della morte, tenne la cattedra di Antico Testamento alla “Schola Tigurina”. Qui commentò, con metodo storico-letterale, i libri di Samuele e dei Re. Mise al centro del suo insegnamento la teologia biblica del patto. Nel commentare le vicende storiche d’Israele, trattò gli argomenti della legittimità del potere, della sovranità, della rappresentanza, della libertà repubblicana, della tirannide, della resistenza, argomenti che avranno pochi anni dopo larga diffusione in Europa.
Heinrich Bullinger (1504-1575), seguace e successore di Zwingli, nella sua qualità di pastore della Chiesa (Antistes) di Zurigo, incarico che mantenne dal 1531 sino alla morte, consolidò la Riforma in Città. Teologo non originale, di mente più incline alla ricerca storica che al pensiero teoretico, ma pervaso della sapienza delle Scritture e dello spirito dei Padri della Chiesa, fu guida autorevole per intelligenza, prudenza, spirito irenico. Si adoperò per instaurare e mantenere fecondi contatti con le altre Chiese riformate, e non solo svizzere. Fu prodigo di consigli, di aiuti, offrì accoglienza a profughi ed esuli. Testimonianza di questa sua immane attività è il ricco carteggio, costituito da ben 12.000 lettere, di cui, da anni, è in corso la completa pubblicazione. Fu lui a volere a Zurigo come docente Pier Martire Vermigli nel 1556, per il quale nutriva stima e amicizia.